19 marzo 2006

La sinistra che vince e governa

In attesa che l'Unione vinca prendiamo in esame quattro Paesi in cui la sinistra ha già vinto. Spagna, Brasile, Cile e Bolivia dimostrano che è possibile divenire forza di governo proponendo una politica fondata sulla sostenibilità sociale, economica ed ambientale e non su una gestione moderata del neoliberismo, tesi cara ai riformisti di casa nostra. C’è poi l’Argentina, vittima del più grave collasso economico degli ultimi anni a causa delle politiche neoliberiste, risorta grazie alle trattative governative con il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale nell’interesse dei cittadini e non delle multinazionali.

SPAGNA, NO ALLA GUERRA - Dopo la vittoria elettorale Zapatero ha immediatamente ritirato le truppe dall’Iraq senza temere il contrasto con gli Stati Uniti. La politica interna mette al centro temi sociali e civili, fra cui la legalizzazione delle coppie di fatto, la riforma del sistema radiotelevisivo togliendolo al potere dei partiti e il consolidamento della laicità dello Stato. Zapatero ha inoltre intrapreso un percorso di democratizzazione del Paese concedendo maggiore spazio alle autonomie regionali.

BRASILE, TRE PASTI AL GIORNO - La presidenza di Lula ha praticato una politica di sostegno economico ed alimentare a favore delle fasce più povere della popolazione, avviando anche un piano di accatastamento delle favelas con l’obiettivo di razionalizzare il caos edilizio. Importante il perseguimento della riforma agraria che prevede la distribuzione della terra ai contadini, e l’attenzione su un ripensamento delle politiche energetiche e ambientali. Non a caso negli ultimi anni il Brasile è riuscito a far diminuire il tasso di deforestazione dell’Amazzonia, che fino al 2004 era pari al 27 per cento.

CILE, UN GOVERNO PER METÀ DI DONNE - Michelle Bachelet è la prima donna eletta alla presidenza del Cile. Il suo governo si caratterizza per essere formato, unico al mondo, metà da donne e metà da uomini, praticando così quella democrazia di genere così lontana in Italia. Con la sua elezione viene garantito il mantenimento e l’estensione di quelle forme di previdenza e assistenza sociale che stavano per essere cancellate dal candidato della destra.

BOLIVIA, IL PRIMO INDIO AL GOVERNO - Evo Morales è il primo indigeno ad essere eletto Capo di Stato, svolta storica per un paese popolato al 60% da indios. In carica dal 22 gennaio 2006, Morales ha condotto una campagna elettorale puntando sulla giustizia sociale ed economica. Si è opposto al programma appoggiato dagli USA di sradicamento della produzione di coca, risorsa importante per certe regioni del paese, è stato contrario alla privatizzazione dell’acqua e ha chiesto la nazionalizzazione dei depositi di gas naturale tramite la rinegoziazione dei contratti con le multinazionali estere.