Se la Camera dei deputati sfiducia il Primo ministro, approvando una mozione presentata da un quinto dei suoi membri (il doppio di oggi), egli si deve dimettere ma automaticamente il Presidente della Repubblica deve decretare lo scioglimento della Camera stessa e indire nuove elezioni. Con ciò la Camera verrebbe fortemente condizionata nella sua libertà di esprimere il voto di sfiducia, perché insieme decreterebbe anche la propria inevitabile fine.