Si modificano i criteri di nomina dei 15 giudici della Corte Costituzionale: diminuendo da 5 a 4 quelli nominati rispettivamente dal Presidente della Repubblica e dalle supreme magistrature (in totale 8), aumentando invece da 5 a 7 quelli di nomina parlamentare (3 eletti dalla Camera e 4 dal senato Federale). In questo modo si sottopone la Corte ad un maggior controllo politico, passando da un rapporto 10 a 5 ad uno 8 a 7.
Si modifica inoltre la nomina del Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, sottraendola al Consiglio e attribuendola al Presidente della Repubblica, riducendo così l'autonomia dell'organo.