Non so quanti fiorentini siano a conoscenza del più grande intervento edilizio degli ultimi 100 anni che si sta per abbattere alle porte della loro città, nell'ultima area verde rimasta: la piana di Castello. Comune, Provincia e Regione sono solidali nel sostenere la costruzione di una vera e propria città-satellite, dal carico demografico di 13.200 abitanti, di 1 milione e 300.000 metri cubi di cemento, e in cui si prevedono 1.518 alloggi, alberghi, centri commerciali, uffici, scuole e la Scuola Marescialli dei carabinieri (oltre va un tanto decantato ma discutibile "parco" lungo la pista aeroportuale). Il tutto per un investimento di oltre 1miliardo di euro. Ma a chi serve questa devastazione ambientale e urbanistica? Non certo ai semplici cittadini che ne ricaveranno solo danni, pagando un prezzo altissimo dal punto di vista ambientale, climatico e della salute. Allora chi ci guadagnerà? Senza dubbio la società Fondiaria-Sai di Salvatore Ligresti (sì proprio lui), proprietaria dell'area, a cui il Comune di Firenze ha permesso di fare una gigantesca operazione immobiliare che non risponde a nessuno dei bisogni della città, e non incide neppure sul problema abitativo, visto il ridicolo numero di case popolari previste (158 su 1518). Così, prima il sindaco Domenici e l'assessore Biagi firmano la convenzione con Ligresti per l'attuazione del piano urbanistico dell'area, e poi Provincia e Regione annunciano che proprio lì sposteranno i loro uffici, garantendo così che quei metri cubi non resteranno invenduti. Complimenti! Hanno fatto fare a Ligresti un doppio affare.