18 febbraio 2008

Referendum, ha perso Domenici e la sua idea di politica

Il 'Big Sunday' è passato, con gli ultimi colpi di coda di una brutta campagna referendaria che non ha certo brillato nell'evidenziare le posizioni serie e motivate, purtroppo sovrastate da slogan contrapposti, da balle e boutades per finire nel grottesco delle performance di sabato: donne nude per Razzanelli e rivendicazioni di amore per il proprio fonte battesimale per un sindaco evidentemente a corto di argomenti.

CHI HA PERSO - Oggi è finalmente lunedì e hanno perso Domenici e la sua maggioranza, il cosiddetto neo 'ambientalismo del fare', il gotha del PD, Veltroni compreso, che non si è risparmiato dichiarazioni; ha perso l'arroganza di una posizione di difesa che ha rifiutato di ascoltare; ha perso l'idea della superfluità dell'informazione e della partecipazione; ha perso la politica muscolare del più forte; ha perso una classe politica che vive la crisi evidente della rappresentanza non come un'occasione di cambiamento ma come una minaccia allo status quo.

In questo contesto non crediamo sia utile indulgere in analisi politichesi: percentuali e formali, straparlare di quorum e di supposti immobilismi, continuare nell'insulto dei cittadini legittimamente spaventati e preoccupati a volte a torto e molto spesso a ragione da un progetto vecchio, mal concepito, peggio attuato e mai seriamente condiviso.

LE COSE DA FARE, SUBITO - L'unica cosa seria, l'unica risposta politica è un lavoro finalmente serio di riorganizzazione generale della mobilità fiorentina, che di trasporto pubblico ha disperatamente bisogno, conoscenza dei tracciati e discussione seria e motivata sugli stessi, dati tecnici su flussi e intermodalità, rafforzamento degli uffici e delle professionalità preposte, un serio disegno di città: come non preoccuparsi e indignarsi per le dichiarazioni del Presidente della provincia che solo ora annuncia di voler investire 150.000 € per uno studio sull'intermodalità autobus tram?

Firenze merita di meglio di questa improvvisazione. La mobilità è una problema serio, la salute pubblica e la qualità della vita dei cittadini sono cose serie e meritano di essere affrontate e risolte; nel frastuono delle dichiarazioni dei politici cerchiamo di ascoltare le ragioni di chi su questo tema ha studiato, ha ragionato e condotto un lavoro di informazione presso le persone e non sui giornali. Questa dovrebbe essere la politica.