26 settembre 2008
Passioni viola
La vicenda del nuovo stadio ha appassionato tutta Firenze. In primo luogo gli abitanti di Campo di Marte, stanchi di vivere sotto assedio durante le partite; poi i tifosi viola, che sognano di avere uno stadio all’altezza di una grande squadra. Ma più appassionati di tutti scommettiamo essere i costruttori edili, pronti a raccogliere un business che può andare dai 200 ai 500 milioni di euro. Il sindaco Domenici - seguito a ruota da tutti i candidati alle primarie del Pd – ha subito dato l'ok all'operazione anche a costo di sacrificare un parco di 80 ettari, l'unica compensazione concessa da Ligresti in cambio della costruzione, sempre a Castello, di oltre un milione e trecentomila metri cubi di cemento. Cemento anche nel parco, quindi, e rivalutazione della contigua area Ligresti. E pensare che, per densità di verde urbano, i fiorentini sono sotto la media nazionale, in compagnia di Napoli e Bari. Intanto l'assessore Gozzini, dopo aver molto taciuto sullo stato della cultura fiorentina, fa un’uscita inaspettata e denuncia l'operazione come "molto scorretta e al limite dell'illegalità"; ma il sindaco insiste a voler cambiare il Piano strutturale - al di fuori di quanto previsto dalla legge urbanistica – con una semplice delibera di Giunta. A questo punto non resta che attendere gli appassionati della legalità, per garantire a Firenze sì uno stadio nuovo e di prestigio, ma senza andare contro la legge, senza fare ulteriori regali a Ligresti e tutelando la salute della collettività. Perché non lasciare il parco e, se Castello deve essere, costruire lo stadio nell’area destinata all’inutile espansione speculativa prevista?