20 gennaio 2010

Arrivederci sul nuovo sito perUnaltracittà, vi aspettiamo!

[vistate il nuovo sito www.perunaltracitta.org]

Care lettrici, cari lettori,

dal marzo 2006 questo blog ha prodotto idee e brevi editoriali sulla politica cittadina e nazionale. E' stato il mio punto di riferimento per mettere nero su bianco, senza l'urgenza tipica del comunicato stampa, quanto ho creduto necessario scrivere sui più svariati temi.

L'esperienza di Unaltracittà/Unaltromondo si è conclusa nel giugno 2009, con la nascita della lista di cittadinanza perUnaltracittà.

Da oggi, quindi, i contenuti del blog Unaltravoce sono stati trasferiti sul nuovo sito che trovate all'indirizzo www.perunaltracitta.org, che abbiamo pensato in modo tale da farvi confluire tutte le notizie, i comunicati, le prese di posizione mie e del gruppo a Palazzo Vecchio, dal 2004 ad oggi, provenienti dai siti www.unaltracittaunaltromondo.it (oggi chiuso) e unaltracitta.blogspot.com (che chiudiamo con questo post).

Il nostro lavoro continua. Non perdetelo!
Ci trovate su
www.perunaltracitta.org!

Vi aspettiamo.
Ornella De Zordo

07 gennaio 2010

La stazione fantasma

Il capoluogo toscano sta per conoscere uno degli interventi infrastrutturali più importanti. Il passaggio della Tav sostenuto da Regione, Governo e Ferrovie – ma non dall’attuale sindaco – prevede un doppio tunnel di circa 8 km con annessa enorme stazione sotterranea: uno scatolone lungo 400 metri e profondo 25. Per un appalto da 1 miliardo e 400 milioni di euro e 12 anni di lavori. Malgrado la motivata avversione di comitati, geologi e urbanisti, niente sembra fermare un progetto avallato da più di 15 anni di accordi, anche se privo delle necessarie verifiche tecniche. I lavori propedeutici sono già cominciati, ed hanno già provocato le prime lesioni nelle case adiacenti. Eppure qualche dubbio ci deve pur essere, se ancora non si sa dove e quale stazione verrà realizzata: sono innegabili i problemi idrogeologici e ambientali su cui responsabili si stanno incartando. In origine c’era il progetto definito “squalo”, sostituito poi da quello dalla stazione di Foster. Adesso sentiamo parlare di “Foster-light” spostata di qualche centinaio di metri, di un nuovo progetto a Campo di Marte. Tutto pur di non adottare l’unica soluzione che risolverebbe ogni problema: un passaggio in superficie con un sistema di stazioni – come elaborato da un gruppo tecnico dell’Università di Firenze – che non solo non crea impatto ma che può essere realizzato nell’arco di 3 anni. C’è un problema: riduce i costi a un decimo e rappresenta uno smacco per chi, come Regione Toscana e Governo, hanno da sempre spinto per la sotterranea. Solo per questo stiamo rincorrendo fantasmi che quando prenderanno corpo saranno comunque devastanti per questo territorio.

Una firma per salvare i senzatetto

Basta un'ordinanza. Non serve altro che un'ordinanza del sindaco ad assicurare la sopravvivenza dei senza fissa dimora nelle prossime ore, quando su Firenze scenderà una micidiale cappa di gelo. Poche parole, nero su bianco, con cui Matteo Renzi può obbligare i gestori delle stazioni ferroviarie a tenere aperte le sale d'aspetto durante la notte, per farvi dormire chi è senza una casa. La stiamo aspettando da settimane questa ordinanza, insieme naturalmente alle associazioni e ai gruppi che operano in difesa dei diritti umani e che da anni sono impegnati anche sullo spinoso tema della residenza, che il Comune concede, ad oggi, discriminando chi non decide di affidarsi ai servizi sociali. Sono oltre 500, infatti, le persone in stato di estremo disagio che vivono per le strade di Firenze, quando i posti letto messi a disposizione dall'amministrazione sono appena 150. Nei giorni scorsi abbiamo contribuito all'appello in cui si chiede al primo cittadino di far intervenire anche la Protezione Civile. Abbiamo anche chiesto che il Prefetto si attivi nel reperire edifici dismessi e inutilizzati dove accogliere temporaneamente, anche di giorno e non solo per dormire, i tanti senza dimora della città. Due anni fa moriva assiderato tra i binari di Campo di Marte Pal Surinder, un giovane immigrato in cerca di fortuna nella nostra città, incapace di accoglierlo anche nei giorni più duri dell'inverno. Il sindaco di allora non c'è più. Vediamo se Renzi si mostrerà all'altezza della situazione. In fondo basta una firma.

16 novembre 2009

Emergenza carcere in Comune

E' emergenza sempre più grave nel carcere fiorentino di Sollicciano. E non tutto dipende dai Ministeri romani o dalle leggi dello Stato. Qualcosa può fare anche l'amministrazione comunale. Anzi molto di più di quello che si pensa. Proprio in questi giorni Palazzo Vecchio sta discutendo una mozione presentata da perUnaltracittà - ma predisposta dalla rete di movimento "Liberarsi" - per impegnare il sindaco a mettere in atto tutte le azioni di sua competenza previste dalle normative e mai realizzate. Si chiede che attraverso la Società della salute si attui una verifica costante e un miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie, che si vigili sul passaggio della sanità penitenziaria al servizio sanitario nazionale, che si intervenga con efficacia sulle politiche di reinserimento dei detenuti nella realtà del territorio per poter consentire misure alternative e sistemazioni temporanee a fine pena, che si favorisca l'inserimento lavorativo dei detenuti ammessi al lavoro esterno come anche il processo di reinserimento degli ex detenuti. L'atto sollecita anche il potenziamento dell’Ufficio del Garante dei Detenuti e la predisposizione di contatti permanenti con gli enti e associazioni per legare l'istituzione carcere alla realtà del territorio. Per far questo è necessario anche potenziare l'Ufficio carcere del Comune di Firenze. Si tratta di azioni basilari, ma che possono migliorare la vita a svariate centinaia di persone (1008 le presenze ad oggi, a fronte di una capienza per 680). Il carcere non può e non deve essere considerato come un corpo estraneo, ma uno dei diversi luoghi di cui si compone la nostra città. E che vi vengano rispettate condizioni umane e salvaguardati i diritti riguarda tutti i cittadini, in primis il primo cittadino.

12 novembre 2009

Torna l'allarme inquinamento in città

Il 15 novembre si svolgerà a Firenze la domenica ecologica. Non ci sarà il blocco del traffico a cui eravamo abituati ad assistere in queste giornate: soltanto piazza della Repubblica e il Parco delle Cascine saranno off-limits a mezzi pubblici e privati a motore. Al di là dei provvedimenti “mediatici”, o di sensibilizzazione al tema, ci chiediamo però quali siano i provvedimenti concreti che la giunta intende adottare per affrontare in città uno dei problemi più seri: lo smog. Dopo la pedonalizzazione di piazza Duomo, infatti, a Firenze sono di nuovo aumentati gli sforamenti del limite di pm10 registrati dalla centralina di viale Gramsci. Autobus, taxi, ma anche mezzi privati devono ora passare per i viali, e il risultato è che l'inquinamento raggiunge limiti allarmanti. Una situazione che conferma le nostre preoccupazioni. Al 30 ottobre 2009 erano già 63 i giorni di superamento di pm10, quando il limite consentito è di 35 giorni all'anno di sforamento della soglia di 50 microgrammi per metro cubo fissati dall'Unione Europea e dal governo italiano. Si tratta di una questione seria: non è un caso che l'ex sindaco Domenici e il presidente della Regione Martini siano stati accusati di 'getto di cose pericolose' e coinvolti in un processo che è tutt'ora in corso. In un contesto del genere ci chiediamo cosa aspetti la giunta ad agire urgentemente in uno dei campi che gli amministratori pubblici sottovalutano di più: la tutela della salute pubblica dei cittadini.

06 novembre 2009

Urbanistica, le parole non ci bastano più

La gravità della situazione nella gestione urbanistica della città sta emergendo in tutta la sua portata, dopo che per anni si è cercato di non vedere e di non sapere. Non si può limitare tutto alla sola responsabilità individuale, sulla quale peraltro sta indagando e indagherà la Magistratura. E' necessario un giudizio politico su un sistema che ha consentito si formasse un gruppo di potere efficiente che per anni, nella gestione del territorio, ha saldato la cosa pubblica e gli interessi privati. E che in tutti questi anni e ha prodotto i "casi" Castello, Multiplex, Quadra. Nessuno può dire che non sapeva. Da parte nostra, come anche da parte di comitati e singoli cittadini, sono stati fatti atti precisi di denuncia per richiedere la dovuta trasparenza in situazioni oscure. Se davvero la nuova amministrazione Renzi vuole prendere le distanze da chi lo ha preceduto, lo dimostri azzerando il Piano strutturale di Biagi e il Regolamento edilizio di Bartoloni. Nell'immediato, occorre accogliere gli atti che oggi abbiamo presentato e che chiedono di sospendere in via cautelare tutte le deliberazioni e le varianti urbanistiche, Dia e Permessi a costruire ancora in itinere riferibile alla Quadra srl, nonché i cantieri edilizi ancora aperti e progettati o riferibili alla società finita sotto l'inchiesta “Le mani sulla città”. Non ci bastano dunuque, da parte del sindaco, le sole assicurazioni sulla trasparenza dell'amministrazione comunale. Alle parole devono seguire i fatti.

30 ottobre 2009

Vicina alla Comunità delle Piagge

Oggi pomeriggio alle 18 sarò in Piazza dei Ciompi. E' lì infatti che persone, gruppi, associazioni si sono date appuntamento per decidere insieme come sostenere la Comunità delle Piagge, dopo che don Alessandro Santoro è stato strappato alla sua gente dal vescovo Giuseppe Betori. La colpa del prete è quella di aver celebrato il matrimonio tra Fortunato e Sandra, un matrimonio tra due persone credenti, già sposate con rito civile da 26 anni, ma che per la gerarchia cattolica devono scontare una colpa imperdonabile: la sposa, Sandra, che per lo stato italiano è donna a tutti gli effetti, fino a 30 anni fa era un uomo.

Sarò in Piazza dei Ciompi, e poi domenica alle 11 anche alle Piagge per l'ultima messa di Santoro, perché mi sento estremamente vicina alle opere e alle attività a vantaggio degli “ultimi” portate avanti dalla Comunità, ma anche perché in questa vicenda mi sembra di cogliere un dato allarmante, che investe i diritti di tutti/e noi, credenti o non credenti. Il vescovo ha intimato infatti ad Alessandro Santoro di lasciare anche tutte le sue cariche sociali che ricopre all'interno dell'associazione di volontariato Il Muretto e delle cooperative Il Cerro (inserimenti lavorativi) e Il Pozzo (educativa). E' un fatto gravissimo, perché colpisce il diritto di un cittadino italiano alla libera associazione garantito dall'articolo 18 della Costituzione. Si tratta evidentemente dell'ennesima ingerenza cattolica negli affari italiani.

26 ottobre 2009

No a Renzi, coerenti nell'alternativa

In questi giorni nel Consiglio comunale fiorentino si è discusso e votato il programma di mandato del nuovo sindaco PD, “l'enfant prodige” Matteo Renzi. Le linee per i cinque anni di governo cittadino non si differenziano dal programma presentato in campagna elettorale, né avrebbero potuto farlo. Al di là dell'apparente nuovismo renziano, di una eccezionale capacità comunicativa e di un dinamismo presenzialista che non apparteneva al precedente governo Domenici, si rintracciano le continuità con il passato. Basti citare la volontà di costruire un nuovo inceneritore, il progetto di una mega-circonvallazione interrata sotto le colline, il rifiuto di considerare il passaggio in superficie per l'Alta velocità come alternativa al devastante doppio tunnel sotto la città; e ancora, la mancanza di strumenti per risolvere l'emergenza abitativa, le insufficienti proposte in tema di lavoro e accoglienza, la chiusura sui diritti e sul principio di laicità, come anche i modelli di gestione dei servizi pubblici a partire dall'acqua. Ho quindi confermato il mio voto contrario contrapponendo altre scelte per la città. Del resto, abbiamo un mandato preciso, che ci viene dalle migliaia di persone che ci hanno votato proprio in quanto alternativi a Renzi e al suo programma. Stupisce invece che l'opposizione rappresentata dai partiti della sinistra, pur essendosi presentata solo pochi mesi fa come decisamente alternativa a Renzi, abbia deciso di astenersi e addirittura di sottolineare gli aspetti positivi del programma del sindaco. Ma si sa, a noi liste di cittadinanza sfuggono sempre di più le logiche di chi sta ai vertici dei partiti. Anche di sinistra.

23 ottobre 2009

Multiplex: che fine farà l'edificio di Novoli?

Il dissequestro dell'edificio di via Forlanini, originariamente destinato a Multiplex e galleria commerciale, pone una questione centrale: non è che alla fine nessuno sarà ritenuto responsabile dell'abuso che è stato commesso? Secondo le notizie riportate dalla stampa, infatti, il Gip avrebbe stabilito che l'Immobiliare Novoli ha agito in "buona fede", fuorviata da comportamenti ed atti comunali. L'illecito è acclarato, ma pare profilarsi una sostanziale non responsabilità degli operatori, mentre il falso in atto pubblico ipotizzato dal Pm a carico del responsabile del procedimento per conto del Comune di Firenze, è prescritto. Siamo di fronte a procedure irregolari, a cantieri fermi per un anno. E di chi è la responsabilità? Di certo la vicenda mostra ancora una volta la gestione negativa dell'urbanistica da parte dell'ex assessore Biagi e di tutta la precedente amministrazione, che ha provocato danni gravissimi al territorio fiorentino ad al senso stesso di correttezza e trasparenza nei comportamenti amministrativi. E c'è poi un'incertezza su quello che sarà. Ci auguriamo che alle dichiarazioni del sindaco rispetto all'indisponibilità dell'amministrazione di mantenere sale cinematografiche nell'area seguano presto i fatti. In un contesto del genere sarebbe quantomeno curioso se in via Forlanini ripartissero i cantieri per il Multiplex. Ci aspettiamo piuttosto che Renzi prenda in considerazione l'ipotesi di destinare quell'immobile ad usi di utilità pubblica e sociale. Ricordando anche la vicinanza con il polo universitario che di spazi destinati a attività culturali beneficerebbe non poco.

19 ottobre 2009

Acqua salata a Firenze

A Firenze si pagano per l'acqua le tariffe più alte d'Italia. A rilevarlo sono le ricerche effettuate negli ultimi giorni da autorevoli associazioni indipendenti. Secondo il dossier di Cittadinanzattiva a Firenze la spesa media annua per la bolletta dell'acqua nel 2008 è di 378 euro, a fronte di una media nazionale pari a 253 euro, e con un incremento della bolletta del 7,4% rispetto al 2007. Ancor più critica la situazione secondo le cifre di Altroconsumo, che addirittura indicano una spesa media annua 448 euro. Firenze è così in cima alla classifica delle città più care: nella nostra città l'acqua costa il 300% in più rispetto a Milano, ad esempio. Inoltre, la riduzione nel 2009 della fascia di tariffa agevolata ha comportato la spalmatura degli aumenti tariffari su un numero più ampio di nuclei familiari, coinvolgendo così anche quelli con minore capacità di reddito. Si tratta di una situazione inaccettabile: non si possono pagare cifre del genere per un bene di prima necessità. Né si possono giustificare con la qualità dell'acqua, come tenta di fare Publiacqua, la società che gestisce il servizio idrico. In realtà Publiacqua ha presentato nell'ultimo bilancio un utile di esercizio di circa 8 milioni di euro (che si assommano ai 5 dello scorso anno), destinati ampiamente alla remunerazione dei soci tra cui i soci privati industriali. E' questo il risultato del modello di gestione affidato ad una "Società per Azioni", guidato dalla multinazionale Acea. Occorre rivedere da subito la gestione privata, perché l'acqua è e deve rimanere un bene comune fondamentale e, come ormai sappiamo, non può essere assoggettato ad interessi economici.

15 ottobre 2009

Studenti in difesa della scuola pubblica

In questi giorni sono ripartite nelle scuole di Firenze (e non solo) le occupazioni. Si tratta di una protesta in difesa della scuola pubblica che ha ragioni da vendere, a dispetto di quel che scrivono alcuni “soloni” sempre pronti a bacchettare. I tagli indiscriminati della Gelmini, che sono rimasti intatti nella loro insensatezza, cominciano infatti a provocare pesantissimi effetti. Nonostante l'opposizione di tutto il mondo della scuola, insomma, l'offerta didattica è stata fortemente ridimensionata, l'affollamento nelle classi è ancora aumentato e molti servizi sono stati tagliati. A questo si aggiungono i danni che causerà il ddl Aprea, che consentirà l'entrata dei privati nella gestione delle scuole, fino a condizionare l'organizzazione della didattica e l'offerta formativa. Gli studenti non solo hanno ragione, ma stanno anche dimostrando maturità, con attività informative e culturali, gestione degli spazi oculata nella stragrande maggioranza dei casi e un alto livello di informazione e di critica. Spesso sono anche sostenuti da una parte consistente del corpo insegnante, che del resto è colpito anch'esso pesantemente. I docenti sono sempre più in difficoltà, per non parlare dei precari in perenne agonia. Le misure governative, da una parte tendono dunque a recuperare indiscriminatamente risorse, dall'altro puntano alla demolizione della scuola pubblica; un sistema forse troppo vivace, democratico e poco allineato. Ma che sopravvive, anche grazie alle lotte dei docenti e degli studenti, nonostante i difetti che pure mantiene.

12 ottobre 2009

Tunnel Tav: danni in anteprima

I cantieri veri e propri non sono ancora partiti, ma l'anteprima dei danni provocati dagli scavi del nodo fiorentino dell'alta velocità è già ben visibile. Nella zona di Castello, dove si stanno realizzando alcune opere propedeutiche al tunnel che passerà sotto Firenze, sono apparse le prime crepe nelle abitazioni. Fessure sui muri, spaccature nei pavimenti, oltre a pozzi seccati. I geologi confermano che scavi di grande profondità e interventi sulla falda causano spesso danni di questo genere, specie laddove il suolo è vario. Proprio come quello di Firenze. Incombe anche su Firenze così l'incubo vissuto dai cittadini del Mugello prima – devastati dai danni della tratta Tav Firenze-Bologna – e da quelli di Bologna poi, dove sono state centinaia e centinaia le famiglie coinvolte fra danni strutturali, evacuazioni, allagamenti e inquinamento alle stelle. In questo contesto il Comune non può aspettare ancora per valutare con attenzione i rischi che potrebbe costituire dare il via ai lavori per il sottoattraversamento di Firenze. Così come deve farsi garante per assicurare ai cittadini danneggiati i dovuti risarcimenti. I rischi idrogeologici, come ha confermato lo stesso Osservatorio Ambienale locale, preoccupano molto. E' ora di dire “basta” a soluzioni improvvisate, che non hanno una pianificazione seria, e che non tengono conto dei rapporti costi-benefici. Che poi portano, oltre a conseguenze molto serie, anche allungamenti nei tempi e soprattutto nei costi dei lavori. A Firenze il movimento no-Tav si sta ampliando e vigilerà in maniera attenta sia con azioni amministrative che di piazza.

09 ottobre 2009

Rifiuti: Firenze cambi rotta

Nei giorni scorsi la Regione Toscana ha presentato i dati sui rifiuti. Il Comune di Firenze raggiunge il 37,26% nella raccolta differenziata: un risultato pessimo per una città che ormai da molto tempo è al di sotto degli obiettivi minimi fissati. Le politiche cittadine in materia sono infatti totalmente deficitarie. Allo stato attuale gli amministratori locali si impegnano solo 'a parole', un po' per sentito dire, sulla green economy. Ma a quanto pare non hanno la più pallida idea di cosa significhi intraprendere azioni capaci di alleggerire la produzione di rifiuti, favorire il loro recupero e cancellare la pericolosa costruzione di inceneritori. La cosa più grave è che le buone pratiche nel settore non mancano, ma vengono ignorate: questo fa nascere il sospetto che dietro la loro incapacità in realtà si celi una sorta di cattiva fede, utile a favorire le grandi imprese che costruiscono gli inceneritori. Il Consiglio Comunale lunedì scorso ha approvato una mozione che impegna il sindaco ad anticipare l'abolizione dei sacchetti di plastica, già prevista a livello nazionale per il 2011. Si tratta di un segnale positivo, ma non può che essere un primo passo verso una gestione diversa dei rifiuti. Iniziative come l'abolizione delle buste non devono rimanere fini a sé stesse. Occorre intraprendere azioni a 360 gradi per ridurre i rifiuti ed incentivare la raccolta differenziata, iniziando dall'ampliamento della raccolta 'porta a porta', che già ha dato ottimi risultati nel borgo di Peretola.

05 ottobre 2009

Una strada per Ilaria

In concomitanza con la manifestazione nazionale sulla libertà di stampa, il gruppo consiliare perUnaltracittà ha depositato una mozione perché Firenze dedichi una strada o una piazza alla memoria di Ilaria Alpi. L'impegno di Ilaria per far emergere la verità dei fatti rappresenta infatti al meglio lo spirito della libertà di stampa nella società contemporanea. La giornalista Rai fu barbaramente assassinata il 20 marzo 1994 a Mogadiscio, in Somalia, proprio mentre era inviata in un teatro di guerra civile: l'inchiesta giornalistica alla quale stava lavorando per il servizio pubblico italiano era probabilmente troppo scomoda per poter uscire. Ilaria metteva al centro dei suoi servizi lo sfruttamento delle popolazioni del Sud del mondo, il consumo incontrollato delle risorse, la guerra e gli interessi economici ad essa legata. Questioni oggi sempre più centrali e sempre meno dibattute dai mass media di tutto il mondo. Ecco perché il suo impegno era fondamentale per l'affermazione della verità, al servizio del sapere e delle culture tutte. Il coraggio con cui Ilaria Alpi ha interpretato la sua professione deve essere oggi un modello di riferimento per i giovani giornalisti e per la pluralità dell'informazione. Il rischio di un'informazione omologata, fatta soltanto per mezzo di veline e comunicati stampa, è oggi sempre più vivo, così com'è vivo il rischio di un imbavagliamento dei giornalisti. Nell'emergenza democratica che stiamo vivendo, intitolare una strada o una piazza alla memoria di Ilaria Alpi può essere un gesto simbolico con cui affermare l'importanza della sua azione e insieme la difesa della stampa libera, aperta, plurale.

02 ottobre 2009

In marcia per la pace

Prende il via oggi in Nuova Zelanda la “Marcia mondiale per la pace e la nonviolenza”, organizzata dal movimento umanista. Un gruppo di persone provenienti da diversi paesi del mondo percorrerà in tre mesi 160 chilometri, attraverso sei continenti e circa 100 paesi portando simbolicamente la fiaccola della speranza per un mondo senza guerre, senza minacce nucleari, senza violenze. Firenze – da dove la marcia passerà l'11 novembre – festeggerà oggi, venerdì 2 ottobre, l'evento grazie all'importante sinergia fra enti pubblici e associazioni, con un convegno e una mega-festa in piazza Santissima Annunziata fino a tarda notte. Si tratta di una manifestazione molto importante che, in questo particolare momento storico, richiama l'attenzione sulla necessità di costruire una società più equa e aperta alle diversità. In un periodo di imbarbarimento della società fra respingimenti di clandestini, ronde e aggressioni omofobiche, si tratta di affermare i fondamentali principi della nonviolenza, sia essa fisica, economica, razziale, psicologica, religiosa, sessuale. Un tentativo concreto per cercare, attraverso la presenza e l'affratellamento delle persone, una strada verso un modo migliore. In questo contesto non si possono dunque dimenticare le decine e decine di guerre che ogni giorno producono vittime in tutto il mondo. E se l'Occidente vuol davvero perseguire l'obiettivo della Marcia deve evitare di anteporre, per una volta, gli interessi economici e geopolitici a quelli della vita umana.

25 settembre 2009

Sollicciano: l'emergenza di tutta la città

Sollicciano: la città si faccia carico dell'emergenza

Le condizioni di vita delle persone rinchiuse in un carcere sono un problema “invisibile” agli occhi della maggior parte di noi. Proprio per questo motivo, però, occorre tenere ancor più alta l'attenzione su una questione che riguarda i più elementari diritti umani. E che è molto più vicina a noi di quanto sembri. I detenuti del carcere di Sollicciano (come quelli di tantissimi altri penitenziari in Italia) vivono ormai da troppo tempo in una situazione che oltrepassa di gran lunga il limite della vivibilità. La struttura ha una capienza massima di 460 persone, ma oggi sono mille i detenuti reclusi. Una condizione causata soprattutto dalla mancata applicazione delle misure alternative di cui, per legge, molte categorie potrebbero godere. I problemi di Sollicciano riguardano anche la mancanza di condizioni igienico-sanitarie di base. Ecco perché da qualche tempo ci siamo attivati per chiedere l'intervento del governo cittadino. Proprio ieri a Palazzo Vecchio si è discusso di una mozione che abbiamo presentato perché l'amministrazione, nell'ambito delle proprie competenze, agisca per sopperire a questi problemi con azioni concrete. La proposta formulata è frutto del lavoro elaborato insieme a numerose associazioni e movimenti che si occupano del problema, mirato anche al reinserimento degli ex detenuti. Ci auguriamo che l'iter messo in atto produca importanti frutti, perché Firenze deve considerare Sollicciano come un corpo integrato nel territorio.