22 settembre 2008

Chi disegna il nostro futuro? Quando uno schizzo basta per cambiare la città

Se vi dicessi che uno dei più rilevanti interventi urbanistici a Firenze, un megacentro commerciale con multisala annessa già in fase di avanzata costruzione, non ha seguito l'iter previsto dalla legge, non darei l'idea esatta di quanto sta avvenendo. Devo quindi aggiungere che il progetto ha avuto il via libera dagli uffici comunali e poi dal Consiglio sulla base di un semplice disegnino fatto a mano, che abbiamo scoperto essere l'unico elaborato allegato, privo di misure e di qualsiasi riferimento tecnico. E pensare che in casi come quello della variante al Piano di recupero dell'area Fiat di Novoli, la legge richiede che ci sia un piano attuativo dettagliato e che l'amministrazione valuti le precise caratteristiche planimetriche (piante e sezioni quotate), tipologiche (tipo edilizio e prospetti), formali (soluzioni architettoniche, materiali ecc), costruttive (soluzioni strutturali) del futuro intervento. Niente di tutto ciò è stato presentato, e tuttavia il responsabile del procedimento attesta che la documentazione richiesta è completa, il Consiglio comunale prende per buona la (falsa) dichiarazione del dirigente e si dà il via ai cantieri. In sostanza, il Comune di Firenze ha rinunciato a qualsiasi controllo su ciò che sarebbe stato costruito e ha dato carta bianca all'operatore Immobiliare Novoli Spa di realizzare quello che voleva e come voleva, lasciandogli disegnare il futuro della parte nord della città, che risulterà fortemente modificata dai 25.000 metri quadrati coperti dalle più varie attività commerciali.
Chissà se, oltre a noi, anche l'Autorità Giudiziaria porrà attenzione su quel disegnino.