La Procura di Firenze ha aperto un'inchiesta sull'enorme insediamento di Castello e indaga per corruzione due assessori comunali insieme a Salvatore Ligresti proprietario dell'area. Non è finita: ha sequestrato a Novoli il cantiere della multisala con centro commerciale annesso per cui il gruppo di Unaltracittà, insieme agli esercenti dei cinema, aveva presentato esposti per irregolarità rilevate nei permessi concessi. Indagati per altre vicende sono anche il capogruppo PD in Consiglio comunale e il presidente dell'ordine degli architetti, già soci dello stesso studio professionale, un dirigente dell'urbanistica e un geometra del Comune.
Aggiungiamo che la Giunta comunale sta forzando i tempi per l'approvazione di un Piano Strutturale che lei stessa ha modificato in modo consistente proprio per l'area di Castello, con un emendamento al testo già adottato e già preso in visione dai cittadini; abbiamo perciò richiesto che si attivasse una Commissione consiliare di indagine che possa far luce sul decennale, intricato e accidentato iter di un insediamento da 1 milione e 400.000 metri cubi di cemento quale è "Ligresti city". Commissione bocciata. Il sindaco sostiene infatti (sostenuto dal PD ma anche da Verdi, Pdci e la Sinistra) che tutto è chiaro e trasparente, addirittura scaricabile dalla rete civica. Non sappiamo quali "visioni on line" egli abbia: certo non sono in rete civica tutti gli atti, e comunque non quei fattori essenziali che non sono oggetto di delibere, quali ad esempio l'entità di valorizzazione di un'area in conseguenza al tipo di destinazione. E poi se è tutto così limpido, che male c'è rimettere in ordine le carte e farlo capire a tutta la città?