Per affermare, anche in sede istituzionale, i diritti fondamentali della persona, ho promosso e sostenuto la proposta per il conferimento della cittadinanza onoraria di Firenze a Beppino Englaro. Un atto simbolico a sostegno di una battaglia civile che ha coinvolto e coinvolge tutte e tutti. Il consiglio comunale si è spaccato. Le destre e la destra del PD hanno votato naturalmente contro, mentre i gruppi di sinistra e la parte rimanente dei democratici hanno votato a favore.
Beppino Englaro è quindi cittadino onorario di Firenze dal 9 marzo scorso. Subito il vescovo della città ed ex braccio destro di Ruini ha chiosato «Un atto nefasto, offensivo e distruttivo». Un'altra occasione persa dai vescovi per rispettare la Costituzione quando afferma «Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.»
Questo voto ha inoltre il merito di prendere le distanze dalle politiche invadenti dell'attuale maggioranza parlamentare. La materia del fine vita, il rispetto delle scelte individuali sull'interruzione dei trattamenti sanitari, il rispetto della nostra Costituzione sono troppo importanti per lasciare che siano oggetto di trattative e compromessi politici.
Nel pieno rispetto delle scelte personali di ognuno/a e di tutti/e non si può infatti permettere che sia lo Stato ad imporre comportamenti "etici", questa pericolosa deriva, di fatto autoritaria, è stata già troppe volte percorsa con esiti disastrosi, soprattutto per le donne. Sta a noi dire basta e fare pressione affinché gli ambiti di influenza e decisione di Chiesa e Stato tornino ad essere distinti e non ci siano ulteriori cedimenti.