Cantava De Gregori “e poi ti dicono tutti sono uguali, tutti rubano alla stessa maniera, ma è solo un modo per convincerti a restare chiuso dentro casa quando viene la sera”. E noi invece vogliamo uscire di casa, con tante idee, quelle che ti hanno sempre detto “sarebbe bello, ma non si può”. Non è vero, si può, e sai quante cose si potrebbero fare, anche a partire da questa città.
Trattare i rifiuti in modo diverso, evitando un inceneritore nel luogo più popoloso e più inquinato della regione. Come fanno a San Francisco. E a Capannori. (www.noinceneritori.org)
Ascoltare le ragioni dei 50.000 toscani che hanno firmato per la ripubblicizzazione dell’acqua, salutare Acea e Suez e le bollette gonfiate e riprenderci acqua acquedotto e fontanelle. Come fanno a Parigi, e ad Agrigento. (www.acquabenecomune.org)
Fare un Piano Regolatore che pensi alla città, ai bisogni, ai sogni, all’abitare per tutti, ai luoghi liberi di socialità, e non alla rendita. E che difenda il territorio. Un piano a crescita zero. Come a Cassinetta di Lugagnano. (www.stopalconsumoditerritorio.it).
Lavorare a un bilancio sbilanciato, ma dalla parte opposta a quella solita, con più servizi e meno swap, più assunzioni e meno project financing. Come la Controfinanziaria. (www.sbilanciamoci.org).
Evitare l’ennesima inutile grande opera, 7 km di galleria sotto la città per i supertreni dei superbiglietti e dei supermanager, che sono il 5% dei passeggeri, risparmiare un miliardo e rimettere a posto le tratte dei pendolari. Come fanno in Germania. (www.notavfirenze.blogspot.com)
Sì, si potrebbero fare tante cose. Basta crederci, trovarci in tanti, e lasciar perdere quelli che rubano, i soldi o il nostro futuro. Il titolo della canzone era “la storia siamo noi”.