07 gennaio 2010

La stazione fantasma

Il capoluogo toscano sta per conoscere uno degli interventi infrastrutturali più importanti. Il passaggio della Tav sostenuto da Regione, Governo e Ferrovie – ma non dall’attuale sindaco – prevede un doppio tunnel di circa 8 km con annessa enorme stazione sotterranea: uno scatolone lungo 400 metri e profondo 25. Per un appalto da 1 miliardo e 400 milioni di euro e 12 anni di lavori. Malgrado la motivata avversione di comitati, geologi e urbanisti, niente sembra fermare un progetto avallato da più di 15 anni di accordi, anche se privo delle necessarie verifiche tecniche. I lavori propedeutici sono già cominciati, ed hanno già provocato le prime lesioni nelle case adiacenti. Eppure qualche dubbio ci deve pur essere, se ancora non si sa dove e quale stazione verrà realizzata: sono innegabili i problemi idrogeologici e ambientali su cui responsabili si stanno incartando. In origine c’era il progetto definito “squalo”, sostituito poi da quello dalla stazione di Foster. Adesso sentiamo parlare di “Foster-light” spostata di qualche centinaio di metri, di un nuovo progetto a Campo di Marte. Tutto pur di non adottare l’unica soluzione che risolverebbe ogni problema: un passaggio in superficie con un sistema di stazioni – come elaborato da un gruppo tecnico dell’Università di Firenze – che non solo non crea impatto ma che può essere realizzato nell’arco di 3 anni. C’è un problema: riduce i costi a un decimo e rappresenta uno smacco per chi, come Regione Toscana e Governo, hanno da sempre spinto per la sotterranea. Solo per questo stiamo rincorrendo fantasmi che quando prenderanno corpo saranno comunque devastanti per questo territorio.