"Dobbiamo davvero cambiare profondamente la Costituzione vigente? L'argomento dei «cambisti» è che chi difende la Costituzione del '48 è un «conservatore», un invecchiato, un sorpassato, sordo alle esigenze del progresso. Ma questo è uno slogan di bassa e sleale propaganda. Alla stessa stregua è conservatore il medico che ci conserva in vita, il pompiere che ci conserva la casa che sta bruciando e l'ecologista che si batte per conservare un'aria pulita. Scorrettezze polemiche a parte, il discorso serio è che cambiare una buona (relativamente buona) Costituzione per una cattiva Costituzione è un «cambismo» stolto e dannoso. Una Costituzione è da conservare finché non si dimostri che sia necessario rifarla e, secondo, a condizione che sia sostituita da una costituzione migliore. E sfido chicchessia a dimostrare che la carta Bossi Berlusconi sia preferibile, nel suo insieme, a quella del '48."
E' quanto scrive il professor Giovanni Sartori prendendo posizione nella campagna referendaria a difesa della Costituzione. Per capire quanto sia moderna la nostra Carta siamo andati a riprenderne i principi fondamentali. Provate a leggerli, magari commentandoli insieme ad un amico o conoscente, vi accorgerete come la società italiana di oggi sia ancora lontana da una loro corretta applicazione.
Crediamo che la nostra Costituzione vada praticata, prima di essere stravolta… altro che conservatorismo!
Art. 1 - L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
Art. 2 - La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo.
Art. 3 - Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono il pieno sviluppo della persona.
Art. 4 - La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.
Art. 5 - La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali.
Art. 6 - La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche.
Art. 7 - Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.
Art. 8 - Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.
Art. 9 - La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.
Art. 10 - Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica. Non è ammessa l'estradizione dello straniero per reati politici.
Art. 11 - L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.