L'elezione su base regionale dei senatori (congiuntamente alle elezioni regionali) consentirebbe il determinarsi in Senato di una maggioranza diversa da quella della Camera, con conseguente paralisi del sistema.
La divisione delle competenze fra le due Camere è tale da generare sicuri conflitti. Il procedimento legislativo diventerebbe molto più lungo e complesso: basta confrontare l'art. 70 del testo vigente (2 righe) con quello del testo proposto (83 righe).
Sarebbe inoltre sufficiente risiedere nella regione in cui si è candidati semplicemente "alla data di indizione delle elezioni", vanificando così qualsiasi radicamento effettivo col territorio; infine non è chiaro l'effettivo apporto dei rappresentanti delle Regioni e delle Autonomie locali all'attività parlamentare, visto che non avrebbero diritto di voto. Il nuovo Senato quindi non pare avere niente di realmente "federale" tranne il nome.