14 novembre 2006

Ancora emergenza casa

Gli avvenimenti di domenica 12 novembre 2006 confermano lo stato di emergenza in cui versa questa città per quanto riguarda l'accoglienza. Le occupazioni dell'ex sede del CNR di via delle Tre Pietre e della palazzina ex Longinotti di viale Giannotti di proprietà del Comune si sono rivelate l'unica possibilità abitativa sia per 40 famiglie di varie nazionalità, anche italiana, che per i 50 eritrei e etiopi fuggiti dalla guerra e richiedenti asilo. Gravi ci sembrano le affermazioni dell'assessore De Siervo che definisce questi metodi "intollerabili". Intollerabile è semmai che l'amministrazione non si sia preoccupata negli anni di trovare una soluzione di accoglienza in città. Si ricordi infatti che ci sono anche circa 180 somali che vivono qui ormai da qualche anno in edifici occupati. Sono 270 nel complesso i richiedenti asilo che vivono in case occupate grazie al Movimento di lotta per la casa che da anni impedisce che queste persone debbano vivere per le strade. Altre vie possono essere trovate, come testimoniano concretamente esperienze più avanzate come quella di Roma dove, per i richiedenti asilo, l'amministrazione ha messo a disposizione un palazzo intero non utilizzato e dove da tempo si è stabilito un rapporto di confronto anche costruttivo fra i movimenti sociali che si occupano di emergenza abitativa e le istituzioni locali, il Comune e i Municipi. A dimostrazione che è possibile parlare un linguaggio diverso da quello degli sgomberi e della forza pubblica in piazza. Evidentemente non qui.