22 novembre 2006

Il Parlamento boccia le grandi opere toscane

Il piano delle grandi opere del ministro Di Pietro, che contiene il progetto inutile e dannoso del sottoattraversamento fiorentino dell'Alta Velocità, è stato bocciato dalla Commissione Lavori pubblici del Senato. La presidente Anna Donati lo ha respinto senza appello perché costituisce la lista delle richieste dei governatori, tra cui il presidente della Toscana Martini, ma "non rappresenta, in alcun modo, la lista delle grandi opere su cui il governo Prodi è impegnato. Manca infatti - spiega Anna Donati - la concertazione prevista con i ministeri dei Trasporti e dell'Ambiente". Insomma, basta costruire grandi opere solo per accontentare costruttori e grandi poteri. D'ora in poi si faranno solo progetti pianificati all'interno del Piano nazionale dei trasporti e rispettosi dell'ecosistema. Questa lucida analisi della Commissione Parlamentare non piacerà alle istituzioni toscane - Comune di Firenze e Regione Toscana in primis - pronte ad offrire su un piatto d'argento un miliardo e trecento milioni di euro di appalti alle imprese costruttrici, magari con gli stessi pseudo criteri di controllo che hanno portato alla devastazione del Mugello. Inoltrre, la Commissione dice al ministro Di Pietro che "l'individuazione delle opere deve avvenire sulla base di una valutazione utile a risolvere i problemi di mobilità urbana nelle citta". Una misura intelligente, che spinge al buon governo anche gli enti locali sul piano dei trasporti pubblici. Tutto il contrario di quello che avviene oggi nella nostra città, dove l'amministrazione Domenici costruisce male e in maniera improvvisata una tramvia che sarebbe fondamentale per il rilancio della mobilità pubblica e dove la controllata Firenze Parcheggi può permettersi un bilancio da paura.