23 gennaio 2007

Riforma urbanistica per i soliti noti

E’ un dato di fatto che i grandi gruppi imprenditoriali hanno prosperato in questa città influenzando pesantemente le politiche territoriali. Le novità annunciate dall’assessorato all’urbanistica del comune non sembra che possano contrastare questa tendenza. L’avviso pubblico, presentato come lo strumento capace di abbattere la rendita fondiaria, è già stato utilizzato per il bando dei “20.000 alloggi in affitto”, e si è rivelato un ennesimo omaggio proprio a quella rendita che si pretende di voler limitare. Il meccanismo è stato esemplare: all’avviso pubblico hanno risposto quei soggetti (Baldassini-Tognozzi-Pontello, Coop. Unica, Consorzio Etruria) che avevano acquisito aree non edificabili, e che, proprio grazie all’uso spregiudicato di questo strumento sono diventate improvvisamente edificabili, con buona pace degli standard urbanistici, delle aree per servizi collettivi, del verde pubblico, del vincolo paesaggistico. E se questo strumento si applica ai nuovi piani strutturali, in mancanza di una volontà e una capacità di assumere in mano pubblica la direzione dei processi, cosa mai dimostrata, saranno sempre i soliti noti ad accaparrarsi le aree a disposizione, con l’aggravante di una rinuncia a priori da parte della amministrazione di decidere sulle destinazioni d’uso delle aree. Sarà così sancita la definitiva prevalenza dell’interesse privato e l’intero assetto urbano dipenderà dalla disponibilità e dalla convenienza della proprietà privata, che farà volta per volta le sue richieste e le sue proposte.