01 febbraio 2008
Sindaco, questa non la beviamo
Dopo l’ordinanza sui lavavetri, nel giro di pochi mesi l’amministrazione fiorentina sale alla ribalta per un’altra uscita pesante in tema di diritti e beni comuni. Senza informare il consiglio né la città, il sindaco Domenici firma (insieme a Veltroni) un protocollo che modifica l’assetto delle società che gestiscono l’acqua per più di due milioni di toscani facendo un grande favore ad Acea. Malgrado le proteste della sinistra Domenici, minacciando “di mandare tutti a casa”, persevera e porta la delibera in consiglio. Ma qui la sua maggioranza si spacca, la sinistra vota unita e fa mancare il numero legale. Una solenne sconfitta per chi è abituato a veder ratificare le decisioni prese. Una vittoria per la sinistra che, superando i diversi schieramenti che a Firenze la vedono in parte all’opposizione e in parte al governo della città, ha preso un’unica posizione in difesa dell’acqua come bene comune. Una grande vittoria dei movimenti per la ripubblicizzazione dell'acqua che hanno ‘contaminato’ la politica a sinistra. Non siamo abituati a prendere sul serio le minacce di dimissioni di Domenici che le ha usate finora solo per fare pressioni sulla sua coalizione, ma questa volta, considerato il quadro nazionale e la possibilità di nuove elezioni politiche, non sarà che Domenici coglie l’occasione per liberarsi di un impegno scomodo come si preannuncia l’ultimo scorcio del suo mandato in una città sempre più critica nei suoi confronti? Così, attribuendo alla sinistra la responsabilità della crisi, sarebbe libero per incarichi nazionali per lui più gratificanti. Anche questa uscita, già vista su scala nazionale, non ce la beviamo!