08 luglio 2008

Esigenze abitative e speculazione

Il Comune di Firenze si vanta di aver attivato il programma nazionale "20.000 alloggi in affitto", il cui scopo è di rispondere alle esigenze di chi non ha diritto alle case popolari ma non può neanche permettersi un affitto sul mercato. Vale a dire, molte famiglie fiorentine. In realtà l’operazione si è trasformata in un grande affare per la rendita fondiaria.
Il Comune ha reso edificabili 9 aree destinate a servizi, verde pubblico o agricolo. Non c'erano aree già destinate all'edificazione o aree dimesse da riqualificare? Ma così i profitti per le imprese sono saliti a dismisura.
Ora abbiamo 369 alloggi costruiti con il 45% di contributo pubblico e affittati a canone calmierato, ma anche 299 alloggi in vendita a libero mercato e costruiti nelle aree di maggior pregio tra le 9 rese edificabili: un grazioso regalo della amministrazione ai soliti operatori. Mentre la casa a Firenze è sempre più un' emergenza: la 4° città in Italia per sfratti per morosità, circa 7000 sfratti esecutivi, più di 4000 iscritti in lista per le case popolari.. Per non parlare dell’accordo bilaterale fra Affitto Firenze s.p.a. e Comune di Firenze per un contratto contestato da due dei maggiori sindacati degli inquilini perché troppo favorevole alla proprietà e senza garanzie per gli inquilini.
Non si potevano destinare alla locazione anche i 299 alloggi messi in vendita, magari con affitti concordati dai patti territoriali? In breve, per una volta, si poteva tenere conto dei bisogni della cittadinanza più che di quelli della grande proprietà e dei grandi operatori.