31 agosto 2008

In aqua veritas

I comuni toscani del medio Valdarno, Firenze in testa, nel marzo 2007 hanno sottoscritto un accordo con il gestore Publiacqua s.p.a. attribuendo alla società 6,2 milioni di euro come “conguaglio ai ricavi”. L’importo ovviamente è stato caricato sulle bollette attraverso una pronta revisione straordinaria delle tariffe. Ora l’accordo, anche grazie all’azione della Rete toscana per l’acqua che ha presentato un esposto, viene ritenuto illegittimo dal Comitato di vigilanza sulle risorse idriche (CO.VI.RI), che ha prescritto a Publiacqua il rimborso della somma rilevando senza ambiguità che “al gestore non andava riconosciuto alcun margine di guadagno oltre quanto già stabilito”. E infatti si trattava di ordinarie attività di gestione che per legge si deve accollare il gestore e non certo gli utenti. Un’ulteriore dimostrazione di quanto il Forum italiano dei movimenti per l’acqua da tempo ribadisce: il modello di gestione s.p.a. dell’acqua, come di tutti i servizi pubblici, privilegia sempre gli interessi del socio privato rispetto a quelli dei cittadini che la parte pubblica, indipendentemente dalle quote in suo possesso, non tutela. Per vederci chiaro nella torbida vicenda di Publiacqua, con le sue delibere contraddittorie, i dati carenti e le tabelle incomprensibili, il Forum e le Reti toscane per l’acqua pubblica hanno lanciato la petizione on-line www.firmiamo.it/aquaveritastoscana perché venga insediata subito una Commissione di inchiesta del Consiglio regionale e si faccia chiarezza a 360 gradi su determinazione delle tariffe, canoni di concessione, contabilità, bilancio e contenziosi legali coi lavoratori. Tutti/e a firmare dunque perché finalmente l’acqua toscana sia limpida e trasparente.