25 agosto 2008
Mutande al vento
L’agosto del 2008 verrà ricordato a Firenze per la frenesia di (presunto) ordine che ha travolto l’amministrazione comunale. Il nuovo Regolamento di Polizia Municipale, approvato il 24 luglio e mai divulgato in città, è entrato in vigore nell’ignoranza generale addì 11 agosto, facendo subito le prime vittime: una famiglia francese che si era seduta a mangiare un panino, un anziano che suonava il violino, una signora che aveva steso i panni sulla strada, e poi un negoziante che puliva la vetrina oltre l’orario consentito, dei ciclisti che avevano posteggiato fuori dalle rastrelliere, un senza dimora con il cane, tre mendicanti. Il tutto nell’incredulità generale. Infatti le 150 norme che si devono conoscere per non incorrere in multe da 50 a 500 euro si trovano solo in rete civica. Non un volantino o un avviso in italiano né, figurarsi, in altre lingue. E la città, a sua insaputa, è stata “normata” da un testo disseminato di concetti quali “decoro” e “decenza”che finisce per essere rigido e insieme arbitrario nella sua applicazione. Questo per non parlare delle norme che violano diritti costituzionali come la possibilità per i vigili di perquisire borse e borsoni (e così i senegalesi sono sistemati), o semplicemente vessatorie come poter punire mendicanti, lavavetri e venditori di giornali. Il merito dell’ operazione va al celebre assessore Cioni, che pensa così di segnare un punto a suo favore nella guerra interna al PD. E tra panini, violini e mutande al vento di berlusconiana memoria, magari non si è neanche accorto che Firenze è diventata lo zimbello d’Italia (e non solo).