13 gennaio 2009

Acqua torbida e salata

Da tempo lo dicono i Movimenti per la ripubblicizzazione dell'acqua e i Sindacati di base dei lavoratori: il sistema idrico gestito da SpA miste (pubblico-privato) è a vantaggio solo dei soci privati, con scelte poco trasparenti in merito a piani industriali, bilanci e tariffe. Di fatto, da quando Acea è entrata in Publiacqua nel 2005, le bollette sono aumentate e ora lievitano di un altro 6,5% (a fronte di un'inflazione dell'1,5%). In più, la fascia nella quale si applica la tariffa agevolata viene ridotta a 60mc, mentre nel 2006 era di 100mc. E non è questo il modo per aiutare le famiglie numerose che avrebbero benefici solo se si contabilizza la tariffa secondo il numero dei componenti del nucleo familiare (e infatti viene in soccorso la Regione Toscana, ma con fondi pubblici, cioè nostri). Grave anche la recente decisione di far pagare a chi è servito da impianto di depurazione gli sgravi previsti per chi non lo è: a Firenze chi abita sulla riva destra dell'Arno pagherà anche per gli abitanti della riva sinistra che, incredibilmente, ancora non ha un impianto e scarica in Arno acque non depurate. Eppure l' alternativa ci sarebbe: gestire l'acqua attraverso un ente pubblico di nuovo modello, controllato e partecipato dai cittadini e dai lavoratori del servizio. Un ente gestore che non intorbidi i bilanci con profitti per i privati e non renda salate le tariffe perché le risorse vanno tutte nella qualità e nell'efficienza.