16 aprile 2009

Intimidazioni cinemascope

Vi ho già raccontato della vicenda del Multiplex di Novoli, una enorme costruzione con 9 cinema Medusa, oltre 100 negozi, supermercati, palestre, garage e via dicendo. Tutto costruito con una semplice DIA (dichiarazione di inizio attività) con alla base uno schizzo anziché il progetto vero e proprio. Lo scorso autunno la magistratura ha sequestrato tutto il complesso, arrivato ormai alle rifiniture, su nostra denuncia. Oggi dopo mesi di stop dei lavori, l'Immobiliare Novoli, proprietaria del complesso, diffida il Comune di Firenze affinché discuta e approvi il piano di recupero dell’ex Fiat, dove sorge il manufatto, per “salvare” i lavori in nome di un presunto interesse pubblico. Se ciò non avverrà, minacciano, sarà chiesto un risarcimento danni ai membri del consiglio.

Il Pd subito accetta questa pressione indebita nella gestione del bene comune, addirittura il presidente della commissione urbanistica parla di “atto cautelativo” per proteggere il portafoglio dei consiglieri. Ma per chi conosce la legge e crede nello stato di diritto questa è una posizione inaccettabile. Non esiste nessuna possibilità, infatti, che l'Immobiliare Novoli possa far valere una diretta richiesta di risarcimento sui consiglieri comunali. Si tratta piuttosto di un modo di intimorire i consiglieri e esercitare una pressione affinché venga approvata la variante che costituirebbe una "sanatoria" di fatto, in grado di far risparmiare all'Immobiliare Novoli ingenti sanzioni, quali quelle dovute in caso di sanatoria ordinaria. Ammesso e non concesso che la magistratura decida di togliere i sigilli all'edificio posto sotto sequestro. L'urbanistica fiorentina è ancora sotto scacco dei poteri forti.