15 aprile 2009

Scavi alta velocità: chi tutela i cittadini?

I cittadini di Firenze, già saturi dei cantieri in città, temono il peggio anche per i lavori del tunnel Tav. Al di là delle pregiudiziali sul merito della scelta del sottoattraversamento, che ci spingono a sostenere un'alternativa di superficie meno costosa e impattante, c'è, fra i tanti, un problema in più. E' quello della valutazione dei rischi che esistono per gli edifici (case, negozi, uffici) che sorgono intorno alle zone in cui si scaverà. Una questione seria, affrontata con troppa approssimazione dai nostri amministratori. Ferrovie e Regione Toscana si affrettano ad accelerare i tempi: vorrebbero far partire i cantieri già da questo mese di aprile. Hanno forse il timore che il progetto mostri le sue falle ancora prima dell'avvio dei lavori? Non si può partire senza prima effettuare le opportune valutazioni: i cittadini hanno il diritto di sapere chi risarcirà di eventuali danni e come dovranno fare per ottenere i rimborsi. Anche perché i precedenti fanno temere il peggio. A Bologna i lavori di quattro anni fa hanno provocato seri effetti sugli edifici. Già nel giugno 2007 come gruppo consiliare avevamo chiesto lumi sugli strumenti che l'amministrazione comunale avrebbe predisposto a difesa dei cittadini. Evanescenti furono le risposte dell'allora assessore Biagi. La giunta Domenici, ora decapitata dalle inchieste della Magistratura, fa fatica a dare risposte. Auspichiamo che almeno l'Osservatorio Ambientale riesca ad imporre verifiche serie e indipendenti