14 maggio 2009
La falsa democrazia del Referendum
L'inganno teso ai cittadini nel presentare come “anti-casta” i referendum del 21 giugno sulla legge elettorale è svelato. Con la vittoria del “sì”non si introdurrebbe alcuna miglioria democratica, anzi. E' innanzi tutto falsa l'idea che è circolata che in questo modo si ripristinerebbero le preferenze: la legge Calderoli non verrebbe abrogata, ma ne verrebbero modificate (in peggio) soltanto alcune parti. Il nuovo sistema elettorale vieterebbe le coalizioni tra partiti, regalando il 55% dei seggi di Camera e Senato a quel partito che raccogliesse anche solo un singolo voto più degli altri. In pratica, con questa normativa in vigore, in tutte le elezioni dal 1994 ad oggi, il 55% dei seggi parlamentari sarebbe stato attribuito sempre a Forza Italia. L' Ulivo, l'Unione, le coalizioni di centrosinistra sarebbero state vietate per legge, e la restante piccola quota degli scranni sarebbe esclusivo appannaggio del Pd o di An. Non possiamo rassegnarci ad un sistema schiacciato sui due partiti più grandi e su politiche che comunque tutelano i poteri forti. Occorre invece difendere la pluralità e la diversità, ricchezze di progresso e democrazia. Dobbiamo batterci per reintrodurre le preferenze e soprattutto per garantire anche alle forze più piccole una rappresentanza in Parlamento. Ci auguriamo che i cittadini comprendano quanto violento sarebbe imporre per legge un bi-partitismo dove ogni dissidenza ed alternativa siano cancellate.