09 luglio 2009

Sicurezza sul lavoro: è allarme anche a Firenze

Moustapha Scara – ventiduenne marocchino – è morto sul lavoro mentre smontava le strutture utilizzate per Pitti Bimbo all'interno della Fortezza Da Basso. Colpa di norme assenti o non rispettate. Un tema che mette in evidenza, anche nella nostra città, il serissimo problema delle morti bianche e della sicurezza sui luoghi di lavoro. La questione in questo caso si intreccia un'altra tendenza sempre più dilagante, quella dei lavoratori “invisibili”: Moustapha formalmente non era lì. E' morto proprio il giorno in cui al Senato è stato approvato il pacchetto sicurezza. Se fosse sopravvissuto, secondo la nuova legge, avrebbe potuto essere denunciato dal personale ospedaliero, rinchiuso in un centro di identificazione ed espulsione e poi espulso.

Questa triste storia ci racconta che lavoratori e immigrati sono ormai considerati un mero ingranaggio di un sistema economico marcio, capace solo di sfruttare i più deboli. E' compito della classe dirigente politica ed economica iniziare ad occuparsi di più del bene e del futuro delle persone, dei diritti di tutti, secondo un modello di sviluppo che rimetta al centro la persona piuttosto che il profitto, e che restituisca dignità agli immigrati.

Il termine "sicurezza" va per questo ridefinito in una chiave più realistica, a partire dai luoghi di lavoro, oltre che ampliato ad altri aspetti: all'emersione del lavoro nero, all'inquinamento che uccide. Fino al sistema infrastrutturale, oggi troppo fragile, come ha dimostrato la recente tragedia di Viareggio.