19 luglio 2009

Vigili o poliziotti?

Nell'estate scorsa, quando fu approvato il nuovo Regolamento di Polizia Municipale per volere dell'allora assessore-sceriffo Cioni, Firenze finì sulle prime pagine dei quotidiani nazionali. In nome di una presunta “civile convivenza” si prescriveva di multare chi mendicava (!), chi stendeva i panni alle finestre, chi legava le biciclette fuori dalle rastrelliere e persone colte nell'atto di compiere una molteplicità di azioni disparate, oltre a perquisire le borse di immigrati in barba ai diritti costituzionali. Ingiusto e demagogico, lo avevamo definito, perché colpiva i più deboli e perché risultava per molti aspetti inapplicabile a causa dell'infinita varietà di comportamenti sanzionabili, lasciati alla discrezionalità dei singoli agenti che avrebbero dovuto essere forniti di poteri superumani per decidere su due piedi e senza ausili di nessun tipo se il rumore emesso da un locale era accettabile o no, se il "disturbo" recato da una persona era ammissibile o no.

A distanza di un anno il Regolamento mostra un ulteriore limite, gravissimo, dovuto al fatto che i vigili urbani sono stati trasformati da garanti del rispetto del codice della strada a supporto alle forze dell'ordine per antidegrado e lotta alla prostituzione; e senza aver avuto nessuna formazione. Lo dicono gli stessi vigili, che in questo anno denunciano un aumento di incidenti sul lavoro del 20% ; si sono visti trasferire da autisti di assessori a pattuglie antidegrado senza mezzi né formazione. Ma per far emergere questo c'è voluto un incidente mortale: una diciottenne falciata da un'auto civetta passata a velocità col rosso e senza sirena. Ora non saremo più solo noi a chiedere la revoca del Regolamento.